I sintomi dell’allergia agli acari della polvere possono essere sia sintomi lievi ma fastidiosi che sintomi gravi. Vediamo ora quali sono i sintomi tipici di questa reazione allergica.
I sintomi causati dall’allergia agli acari possono essere…
Per quanto riguarda il naso, vi sono i sintomi provocati dalla infiammazione delle vie aeree superiori: rinite con starnuti frequenti, naso che cola (rinorrea) e ostruzione nasale sono i sintomi tipici cui spesso si aggiungono lacrimazione eccessiva, prurito, irritazione o gonfiore agli occhi (tutti sintomi di una congiuntivite allergica). In alcuni casi tra i sintomi dell’allergia agli acari vi sono anche prurito non soltanto al naso, ma anche alla gola o al palato.
Asmatici, ma anche…

Oltre a quelli appena elencati, l’allergia agli acari può provocare anche sintomi asmatici, come difficoltà respiratorie, respiro sibilante, oppressione del torace e tosse secca. I disturbi associati alla respirazione spesso si manifestano durante le ore notturne, andando ad incidere sulla qualità del sonno e provocando dispnea o mancanza di respiro.
Cutanei e…
In alcuni casi l’allergia agli acari porta anche alla comparsa di sintomi cutanei quali eczemi, eruzioni cutanee e arrossamenti sia sul corpo, che sul viso o sul cuoio capelluto.
Non confondiamoli con il raffredore

In molti casi i sintomi di una allergia agli acari possono essere confusi con un semplice raffreddore ma alcuni fattori possono essere molto utili nel distinguere una reazione allergica da una infezione virale.
Alcuni consigli utili per ridurre i sintomi dell’allergia agli acari
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- Durata del disturbo: se il vostro “raffreddore” perdura per diverse settimane il responsabile dei vostri disturbi potrebbe non essere un virus ma un allergene
- Sintomi che peggiorano in determinate condizioni, come durante la permanenza in ambienti polverosi, scarsamente ventilati o con alto tasso di umidità
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Quindi cosa bisogna fare?
Per diagnosticare un’allergia agli acari e mettere a punto una terapia è opportuno prenotare una visita allergologica e sottoporsi ad esami diagnostici come il prick test. Questo test consiste nel mettere a contatto la pelle del paziente con un estratto dell’allergene sospettato di provocare la reazione allergica. Una volta depositato l’estratto di allergene sull’avambraccio del paziente l’allergologo procede a “pizzicare” (prick, in inglese) la zona corrispondente con una piccola punta sterile. In questo modo l’allergene penetra attraverso la pelle. Dopo alcuni minuti di attesa si osserva se in corrispondenza della zona dove è stato eseguito il test sono visibili arrossamenti o rigonfiamenti, che indicano la presenza di una allergia alla sostanza testata. Per maggiori informazioni su questo esame cliccate qui.
Per approfondire
3 consigli utili contro l’allergia agi acari
Un video sugli acari, tratto dal TG2