Prick Test: tutte le informazioni da sapere

Ultimo aggiornamento Febbraio 22nd, 2017

Il prick test è il test fondamentale per la diagnosi delle allergie alimentari e respiratorie. Vuoi saperne di più? Leggi qui di seguito! Se invece vuoi prenotare il test in ambulatorio clicca qui

Il prick test è lo strumento essenziale per la diagnosi delle reazioni da ipersensibilità immediate, ovvero delle allergie. Viene eseguito a livello ambulatoriale, in pochi minuti, ed è un test assolutamente non invasivo ed indolore. I pazienti affetti da rinite, asma, congiuntivite, dermatite atopica possono effettuare le prove allergiche cutanee per svelare la causa della loro malattia, applicare norme di prevenzione, e attuare la terapia più adatta.
Per eseguire il prick test è importante non assumere anti-istaminici per bocca (o in iniezione) da almeno 5-7 giorni (dipende dal tipo di anti-istaminico). Tutte le altre terapie invece non interferiscono con l’effettuazione del test.

Prick Test: il metodo

Il prick test viene effettuato posizionando una goccia di un estratto allergenico (di tipo alimentare o inalante: polline, derivato degli acari della polvere o degli animali domestici, ecc.) sulla cute a del paziente. La cute della zona scelta per l’esecuzione del test è abitualmente la faccia volare degli avambracci: e più precisamente 5 cm al di sopra del polso e 3 cm al di sotto dalla fossa antecubitale. prick test: fase 1 Successivamente l’allergologo va a “pizzicare” (prick) la cute sottostante la goccia allergenica con una lancetta sterile (solitamente di plastica o acciaio). È necessario usare una lancetta sterile differente per ciascun allergene, per evitare la contaminazione tra estratti diversi. Non è sufficiente pulire ogni volta l’ago dei prick per evitare falsi positivi da contaminazione!  Prick Test: fase 2 In questo modo, molecole allergeniche riescono a penetrare gli strati superficiali della cute e venire a contatto con le IgE presenti sulla superficie dei mastociti, cellule importantissime nelle allergie. Successivamente si asciuga la cute, facendo attenzione a che le gocce di allergene non vadano a sovrapporsi o contaminarsi l’una con le altre. Prick Test: fase 3 La distanza minima tra un test ed un altro deve essere di almeno 2,5 cm altrimenti il risultato positivo di un test può influenzare l’esito del test vicino. Eseguita la puntura, la soluzione allergenica può essere rimossa con un cotone, garza, carta evitando di mescolare tra loro le varie soluzioni. Dopo circa 15-20 minuti di attesa, la cute viene esaminata, per valutare eventuali reazioni positive ad uno o più allergeni, che si presentano come pomfi tondeggianti e rilevati, del diametro di alcuni millimetri, pruriginosi e contornati da eritema. Prick Test: fase 4 I pomfi appaiono in tutto e per tutto analoghi a “punture di zanzara”. Per una migliore accuratezza diagnostica, oltre al prick test con allergeni (alimentari o inalanti), vengono eseguiti anche un controllo positivo ed uno negativo. Il controllo positivo, con istamina, serve per valutare la reattività cutanea e può risultare negativo (non reattivo) in caso di terapia con anti-istaminici o in altri casi di ipo-anergia della cute; in questi casi, il risultato del prick test non è attendibile. Il controllo negativo, che viene effettuato con soluzione salina o glicerina, serve per documentare eventuale iperreattività cutanea: anche in questo caso, se risulta positivo, il risultato del test non è attendibile.

A che età si possono fare?

A qualsiasi età, anche se il prick test è ritenuto poco riproducibile e difficilmente interpretabile in genere prima dei 3 anni di età. È dimostrato, inoltre, che esiste un progressivo aumento della risposta cutanea sia agli allergeni che all’istamina, a partire dai 3 anni fino all’età di circa 15-18 anni, seguito da una fase di stabilità e quindi da un declino in età senile. Nessuna restrizione di età, ovviamente per l’adulto. Il prick test inoltre, anche per le allergie stagionali ai pollini, può essere eseguito in ogni momento dell’anno, fatta salva la necessaria sospensione di eventuali terapie con antistaminici.

I prick by prick

Si tratta di una tecnica usata nella diagnosi dell’ allergia alimentare, quando gli allergeni da testare non siano presenti in estratti del commercio sufficientemente affidabili. Viene spesso utilizzato per testare diverse varietà di verdure e frutti (crudi). La procedura comporta una puntura, prima dell’alimento e quindi della cute o, in alternativa, anche attraverso l’alimento stesso.

Il prick test è pericoloso?

Nel corso di esecuzione di test sono state descritte rarissime le reazioni indesiderate locali. In presenza di precedenti reazioni di shock anafilattico o comunque per una manifestazione anafilattica grave, il prick test con l’allergene incriminato deve essere eseguito con molta cautela, iniziando con un “drop test” cioè apponendo semplicemente sulla cute una goccia dell’estratto (senza effettuare il prick con la lancetta). Talvota il test risulta fortemente positivo anche per semplice apposizione. In questo caso potrebbe essere rischioso (oltre che inutile) procedere con il prick test. Anche se non esiste una specifica normativa a riguardo, è consigliabile che sia lo specialista allergologo ad eseguire i prick test e che siano disponibili gli opportuni presidi di pronto soccorso, compresa la terapia con adrenalina. Da oggi il prick test (ed eventualmente la visita allergologica e gli altri test necessari) nei miei ambulatori di Firenze, Pistoia e Lucca possono essere prenotati direttamente online, cliccando qui sotto:

Filippo Fassio – miodottore.it

Filippo Fassio – miodottore.it