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Il trattamento farmacologico della dermatite atopica

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La dermatite atopica è una patologia che spesso pone problemi dal punto di vista del trattamento farmacologico (e non). Spesso le strategie sono molteplici, e più di un farmaco viene utilizzato per ottenere i risultati migliori.

Sommariamente, la terapia delle dermatite atopica si basa su:
Agenti anti-infiammatori:
a. Corticosteroidi per uso topico: sono il fondamento della terapia della dermatite atopica, in quanto riducono l’infiammazione ed il prurito e sono efficaci sia in fase acuta che in cronico. In Europa vengono classificati in 4 classi: in genere si adopera un CCS di grado I sul volto (idrocortisone o prednisolone) ed uno di grado II (triamcinolone, idrocortisone butirrato) sul resto del corpo. Il volto è particolarmente sensibile agli effetti avversi di questa terapia, come assottigliamento della cute fino all’atrofia, ipopigmentazione, teleangiectasie, acne, infezioni secondarie, strie rubre.

b. Inibitori della calcineurina per uso topico (tacrolimus e pimecrolimus): sono efficaci e non gravati dagli effetti avversi della terapia CCS topica, per cui sono particolarmente indicati nelle regioni sensibili.
c. Corticosteroidei per uso sistemico: efficaci anche nelle forme gravi, ma il trattamento a lungo termine deve essere accuratamente valutato dallo specialista.
d. Inibitori della calcineurina per uso sistemico (CSA): efficace a dosaggi di 2,5-5 mg/Kg; anche in questo caso è necessario il monitoraggio da parte dello specialista.
Agenti anti-microbici:
a. Antibiotici per uso sistemico: necessari in caso di sovrainfezione batterica (soprattutto da S.aureus). In genere utile penicillina o cefalosporina di Ia o IIa generazione. La presenza di germi resistenti alla eritromicina ha reso l’uso dei macrolidi meno efficace. La ricolonizzazione avviene, tuttavia, assai precocemente e non è consigliabile la profilassi per l’alterazione della flora e la successiva colonizzazione da parte di MRSA.
b. Antibiotici per uso topico: nonostante i disinfettanti topici abbiano azione irritatante, uno studio ha dimostrato l’efficacia dell’uso quotidiano di triclocarban all’1,5% nella riduzione delle infezioni da S.aureus. Trattamenti mirati con muciprocina possono essere utilizzati nelle forme localizzate (ad es. naso).
c. Antivirali (Acyclovir): fondamentali in caso di sovrammissione erpetica; utile anche la profilassi quotidiana in caso di infezioni recidivanti.
d. Anti-micotici: per uso topico (o raramente sistemico) in caso di dermatofitosi.
Anti-istaminici: il loro uso è discusso, sono impiegati per sedare il prurito. Spesso i pazienti traggono maggiore giovamento nelle molecole meno recenti con azione sedativa che dai più moderni anti-H1 non sedativi, per una migliore qualità del sonno.

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Allergologo, appassionato di allergologia e Allergy Blogger. Lavoro tra Firenze, Pistoia e Lucca. E cerco di fare del mio meglio per arrivare sempre alla soluzione del problema!
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