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I vaccini e le manifestazioni allergiche

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In questi giorni di dibattiti sulla questione dei vaccini, vogliamo qui puntualizzare alcuni aspetti che riguardano da vicino il mondo dell’allergologia. 

Quali vaccini? 

Nei processi di fabbricazione dei vaccini uno dei componenti utilizzati possono essere gli embrioni delle uova di pollo. Tuttavia la quantità di proteine dell’uovo che possono contaminare i vaccini, allo stato attuale, sono di solito molto limitate. 

I vaccini contro l’influenza stagionale contengono una quantità piuttosto limitata di proteine delle uova, al punto che la maggior parte dei soggetti sensibili sopportano l’iniezione senza mostrare alcuna reazione. Lo stesso può dirsi del vaccino contro morbillo, rosolia e parotite. 

È invece consigliabile una consultazione presso l’allergologo prima di intraprendere viaggi in paesi esotici. Il vaccino contro la febbre gialla infatti può contenere dosi più significative di proteine dell’uovo. 

Va infine detto che il vaccino, come ogni farmaco o prodotto biologico, può determinare (in casi piuttosto rari) reazioni allergiche. Bisogna distinguere tra reazioni che compaiono immediatamente e quelle che possono invece insorgere dopo un certo tempo. 

I vaccini che più di altri sono suscettibili di provocare reazioni allergiche sono quelli contro la difterite e il tetano. 

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Reazioni immediate 

Si tratta di reazioni molto rare; quando insorgono, si hanno nei minuti successivi all’iniezione e si manifestano come tutte le altre reazioni ad altri allergeni. Si può quindi assistere a orticaria, angioedema (tumefazione), prurito (manifestazioni cutanee); tosse, difficoltà respiratorie, respiro sibilante (manifestazioni respiratorie); senso di fiacchezza, perdita di conoscenza (abbassamento di pressione sanguigna). 

In caso di reazione di questo tipo è necessario allertare immediatamente il 118. Se dei test allergologici successivi confermeranno l’allergia al farmaco in questione, il medico pediatra e l’allergologo troveranno un vaccino alternativo. 

Reazioni tardive 

Le manifestazioni che possono intervenire in un secondo momento (si parla di un periodo di tempo che va dalle poche ore a qualche giorno dopo l’iniezione) sono generalmente di tipo cutaneo. La porzione del corpo interessata direttamente dal vaccino (per lo più il braccio) si gonfia, si arrossa e diviene dolorosa. Questi sintomi possono rimanere visibili per diversi giorni e a volte manifestarsi anche in altre zone.  

Di solito queste sono reazioni di tipo infiammatorio, non di tipo allergico. Anche se si tratta per lo più di reazioni senza conseguenze gravi, è sempre preferibile consultare il pediatra o l’allergologo. 

 

Per approfondire l’argomento leggi qui. 

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Allergologo, appassionato di allergologia e Allergy Blogger. Lavoro tra Firenze, Pistoia e Lucca. E cerco di fare del mio meglio per arrivare sempre alla soluzione del problema!
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