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Allergia e controllo dell’esposizione: ecco perché è importante

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La valutazione dell’ambiente e il controllo dell’esposizione ambientale sono due fattori nuovi e di crescente importanza nella pratica clinica.

Generalmente infatti una patologia viene descritta in termini di diagnosi e trattamento, assumendo implicitamente che la patologia sia qualcosa di intrinseco al paziente. Anche se i fattori ambientali possono influenzare la gravità e il decorso di una malattia, generalmente si parte dal presupposto che se il paziente non ha sviluppato la patologia allora i fattori ambientali non siano rilevanti. Un numero crescente di elementi suggerisce però che l’esposizione a determinati fattori ambientali può contribuire alla genesi di una patologia, come la rinite allergica o l’asma. Questo processo comincia con lo svilupparsi di anticorpi IgE specifici in seguito ad una sensibilizzazione, che avviene in seguito alla esposizione a determinati fattori ambientali in presenza di un appropriato background genetico. Se l’esposizione a questi fattori ambientali persiste, nei soggetti predisposti può insorgere una patologia allergica. Le esposizioni successive ai medesimi fattori causeranno la comparsa dei sintomi.

Il trattamento delle patologie allergiche dunque dovrebbe includere 3 diversi tipi di intervento. Il controllo dell’esposizione può essere utilizzato per prevenire la sensibilizzazione, il progredire della malattia o la comparsa dei sintomi. La somministrazione di una terapia viene utilizzata per alleviare i sintomi. L’immunoterapia specifica, infine, è l’approccio terapeutico che mira a ridurre la sensibilità nei confronti dell’allergene. Nonostante tutti e tre i tipi di interventi siano importanti per garantire la salute e la qualità di vita del paziente, per molte ragioni il controllo dell’esposizione ha una particolare rilevanza.

Il controllo dell’esposizione consiste in una serie di pratiche utili a ridurre l’esposizione del paziente agli allergeni. Molte delle pratiche messe in atto per ottenere questo risultato, però, non sono basate su dati scientifici o su trial clinici.

Comprendere meglio l’effetto di alcune caratteristiche delle abitazioni e delle attività quotidiane di chi ci vive sull’esposizione ai fattori che scatenano malattie allergiche è importante per definire quali sono le buone pratiche da mettere in atto per prevenire la comparsa di allergie o un peggioramento dei sintomi allergici.

Numerosi suggerimenti utili per ridurre l’esposizione agli allergeni in abitazioni con animali domestici sono riassunte nell’articolo “Environmental Assessment and Exposure Control: A Practice Parameter”, publicato sulla rivista scientifica Annals of Allergy, Asthma & Immunology. L’articolo affronta in particolare il tema della riduzione dell’esposizione agli allergeni in abitazioni con cani e gatti domestici.

Foto: Flickr.com

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Allergologo, appassionato di allergologia e Allergy Blogger. Lavoro tra Firenze, Pistoia e Lucca. E cerco di fare del mio meglio per arrivare sempre alla soluzione del problema!
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