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Dermatite solare e fotosensibilità: sintomi e rimedi

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Con l’arrivo della primavera e l’estate alle porte, disturbi piuttosto frequenti sono dermatite solare e fotosensibilità. Si tratta di problemi che si manifestano con prurito ed eruzioni cutanee a seguito dell’esposizione ai raggi solari. Nei casi più gravi, i sintomi comprendono anche la comparsa di vescicolazioni e orticaria.

Si tratta di una patologia che colpisce i soggetti predisposti (per alcune forme ha una componente ereditaria) e i cui sintomi compaiono dopo solo alcuni minuti di esposizione al sole.

Vi sono diversi tipi di fotosensibilità, la più diffusa è la dermatite polimorfa solare, la seconda problematica della pelle esposta al sole dopo la scottatura, che negli stati uniti colpisce il 10-15% della popolazione. I sintomi di questa patologia compaiono generalmente con l’avvento della primavera, quando la pelle viene per la prima esposta con una frequenza maggiore alle radiazioni solari. Accade spesso che con l’avanzare della bella stagione i pazienti affetti da dermatite polimorfa solare sperimentino dei miglioramenti, grazie al verificarsi di un processo di “desensibilizzazione” o comunque di aumento della tolleranza ai raggi solari. Durante l’inverno poi i sintomi generalmente scompaiono, ma tornano a presentarsi la primavera successiva.

Altre forme di allergia al sole sono l’orticaria solare, che prevede la comparsa di pomfi pruriginosi con eritema circostante, e la dermatite fotoallergica, provocata dall’interazione tra la luce solare e alcune sostanze chimiche (contenute per esempio in alcuni cosmetici, creme solari  o farmaci).

Fortunatamente la fotosensibilità è un problema con il quale nella maggioranza dei casi si impara a convivere, grazie all’impiego di filtri solari e protezioni: la maggioranza dei pazienti affetti infatti sperimenta importanti miglioramenti nella comparsa dei sintomi dopo cinque o sette anni dalla diagnosi. Nel caso della dermatite fotoallergica, inoltre, il tempo necessario ad eliminare i fastidiosi sintomi coincide con quelle necessario ad individuare la sostanza chimica responsabile dell’allergia, in modo da evitarne l’utilizzo.

Relativamente alla diagnosi della patologia, spesso una visita dermatologica o dall’allergologo sono sufficienti. In casi particolari si procedere però anche con ulteriori accertamenti, come biopsia cutanea,  test di fotosensibilità (o esame foto biologico) o altri esami ematici.

Per prevenire l’insorgenza dei sintomi è bene seguire alcune delle principali indicazioni comunemente fornite dai professionisti sanitari per proteggersi dai danni del sole: impiego di una crema viso e corpo che comprenda un fattore di protezione solare superiore a 15, impiego di una filtro solare per le labbra (che abbia almeno un fattore di protezione 20), uso di occhiali da sole e di indumenti protettivi.

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Allergologo, appassionato di allergologia e Allergy Blogger. Lavoro tra Firenze, Pistoia e Lucca. E cerco di fare del mio meglio per arrivare sempre alla soluzione del problema!
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