Orticaria e Angiodema

La sindrome orticaria-angioedema

[dropcap]T[/dropcap]i capita di soffrire di prurito o dei pomfi compaiono all’improvviso? Vuoi saperne di più su orticaria e angioedema? Leggi qui…

Orticaria - Cause, sintomi e rimediLa sindrome orticaria–angioedema (SOA) è un’affezione frequente nella popolazione generale. L’orticaria si caratterizza per la presenza di pomfi, ovvero piccole lesioni edematose e pruriginose, contornate da un alone di eritema, in tutto e per tutto simili a punture di zanzara.

L’orticaria spesso si associa ad angioedema, ovvero una tumefazione del volto (labbra, occhi, …) degli arti o di altre parti del corpo causate da un edema del derma. Poichè orticaria ed angioedema spesso possono comparire insieme si parla di sindrome orticaria-angioedema. L’angioedema tuttavia non causa prurito, e può presentarsi anche senza orticaria. In questo caso si parla di angioedema isolato, che può essere a sua volta ereditario (vedi angioedema ereditario) o acquisito (vedi angioedema acquisito). Per ulteriori informazioni sull’angioedema (senza orticaria) leggi la pagina dedicata all’angioedema.

L’orticaria è un problema frequente, infatti il 15–20% dei soggetti ha presentato almeno un episodio della sindrome nella vita. La frequenza in pediatria non è facilmente calcolabile ma è probabile che possa essere tra il 4,5 e il 7,5% con età media di comparsa che si situa negli anni immediatamente precedenti l’età scolare. Entrambi i sessi sembrano ugualmente interessati.

[title size=”2″]Classificazione dell’orticaria[/title]

orticaria

L’orticaria-angioedema è una sindrome molto complessa, e spesso può essere il risultato di processi patologici assai differenti tra loro. Quello dell’orticaria è pertanto un universo, nel quale si riconoscono forme a  volte anche molto differenti tra loro. Per tale motivo, è importante avere presente le varie forme nelle quali l’orticaria può essere classificata.

Il criterio più frequentemente seguito ai fini della classificazione della SOA è quello temporale, per cui si distinguono:

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  • orticaria acuta, la cui durata è inferiore alle 6 settimane
  • orticaria cronica se la durata è pari o superiore alle 6 settimane

[/checklist] in quest’ultimo caso i sintomi sono presenti quotidianamente o quasi e consistono di pomfi pruriginosi che individualmente durano meno di 24 ore. Il limite temporale di 6 settimane deve essere comunque considerato orientativo e non vincolante ai fini della decisione di intraprendere o meno gli accertamenti diagnostici: tale decisione deve basarsi sempre su criteri clinici e ananmnestici. L’orticaria cronica si associa ad angioedema in circa il 50% dei casi e la sua frequenza in età pediatrica è molto incerta (valori molto difformi in letteratura e variabili dal 5 al 20-30% dei casi di orticaria); la sua prognosi sembra migliore nel bambino tendendo a guarire entro i 2 – 3 anni contro una durata media di 3-5 anni nell’adulto.

[title size=”2″]Diagnosi dell’orticaria[/title]

Mentre l’identificazione di un’orticaria è un processo relativamente semplice, basato sull’osservazione diretta delle lesioni orticarioidi e sulla descrizione della sintomatologia associata, la diagnostica riguardo alle cause di orticaria è molto complessa, perché numerosissime condizioni fisiologiche o patologiche possono associarsi alla comparsa di orticaria.

Il primo passo è rappresentato da una dettagliata anamnesi, al fine di identificare i fattori che potrebbero aver scatenato l’orticaria (allergia ad alimenti o farmaci, infezioni acute, ecc.) e le patologie croniche che possono associarsi alla comparsa di orticaria (tiroidite, gastrite atrofica, celiachia, ecc.). Successivamente si procede all’effettuazione di un primo pannello di esami allergologici ed ematochimici. Nel caso in cui da tali esami non emergesse una causa scatenante, verranno consigliati approfondimenti mirati sulla base delle caratteristiche peculiari del singolo caso.
 

[title size=”2″]Terapia dell’orticaria[/title]

La terapia dell’orticaria è variabile in relazione alla causa scatenante; quando questa è nota spesso è possibile agire direttamente sulla causa per determinare la scomparsa dell’orticaria.

[testimonial name=”Dr. Filippo Fassio” gender=”male” company=”Allergologo.net”]”Anche una dieta studiata appositamente per essere povera di alimenti istamino-liberatori e di additivi alimentari talvolta può contribuire a ridurre le manifestazioni dell’orticaria.“[/testimonial]
Qualora la causa scatenante non sia individuabile e/o rimovibile, la terapia dell’orticaria si basa essenzialmente sull’utilizzo di farmaci sintomatici. Tra questi:
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  • anti-istaminici, sono i farmaci più comunemente utilizzati nel trattamento sintomatico dell’orticaria.  Sono farmaci di solito ottimamente tollerati, anche se possono causare sonnolenza (quasi assente negli antistaminici di terza generazione).
  • cortisonici, sono molto efficaci nel trattamento dell’orticaria, tuttavia il loro impiego viene generalmente limitato alle fasi iniziali perché nel lungo periodo posso determinare importanti effetti collaterali
  • anti-leucotrienici, sono farmaci utilizzati nell’asma bronchiale, ma talvolta utilizzati (off-label, ovvero fuori dall’indicazione per cui il farmaco è stato registrato) anche nell’orticaria
  • ciclosporina e tacrolimus, sono immunosoppressori che possono essere utilizzati localmente o per via sistemica quando le terapie di base non sono sufficienti. Sono farmaci da utilizzare sotto monitoraggio dello specialista.
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