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Vaccino antiallergico: la terapia nel dettaglio

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Il vaccino antiallergico, più propriamente detto immunoterapia specifica, è una possibile soluzione in caso di allergie a pollini, acari della polvere, veleno di imenotteri, muffe e peli di animale. Questo tipo di terapia non va ad agire solo sui sintomi dell’allergia, come accade per le terapie farmacologiche, ma agisce progressivamente sull’organismo per “rieducarlo”, introducendo dosi progressive di allergene con lo scopo di “insegnare” al sistema immunitario a tollerare gli allergeni oggetto della terapia.

Si tratta di una terapia di lungo termine che porta ottimi risultati, purché la si segua con costanza e venga sempre effettuata sotto controllo medico.

In caso di allergia ai pollini è bene sapere che la terapia deve essere programmata in modo che la fase di mantenimento termini in corrispondenza con l’inizio della stagione di fioritura degli allergeni per cui si sta effettuando il trattamento.

L’immunoterapia può essere somministrata per via sottocutanea o sublinguale. Vediamo nel dettaglio cosa comportano queste due tipologie di somministrazione.

Immunoterapia sottocutanea

Questo tipo di vaccino antiallergico prevede due fasi: una prima fase di introduzione e una fase di mantenimento. Durante la fase di introduzione viene iniettata nel paziente la soluzione contenente gli allergeni oggetto della terapia, con una frequenza di circa una iniezione ogni una o due settimane. Le prime iniezioni contengono l’allergene in concentrazioni molto basse, per poi aumentare gradualmente sino al raggiungimento della dose massima individuale, che viene chiamata “dose di mantenimento”. È in questo momento che comincia la fase di mantenimento, durante la quale il vaccino viene somministrato soltanto una volta al mese. La terapia dura complessivamente dai tre ai cinque anni.

Immunoterapia sublinguale

L’immunoterapia sublinguale è una forma di vaccino antiallergico utilizzata soprattutto in caso di pollinosi (allergia ai pollini) o allegia agli acari della polvere, che prevede la somministrazione dell’allergene sotto forma di gocce o pastiglie, che devono essere prese a digiuno e sempre alla stessa ora, lasciandole agire sotto la lingua per circa un minuto senza deglutire.

In questo caso la prima dose viene assunta sotto controllo medico metre le successive possono essere somministrate a casa. In alcuni casi anche questa seconda modalità di somministrazione può prevedere una fase di induzione. Anche questa terapia dura un minimo di tre anni, con inizio almeno alcune settimane prima della stagione pollinica (per le allergie ai pollini).

Foto: Flickr.com

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Allergologo, appassionato di allergologia e Allergy Blogger. Lavoro tra Firenze, Pistoia e Lucca. E cerco di fare del mio meglio per arrivare sempre alla soluzione del problema!
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