L’atleta canadese Noah Bowman è un ottimo esempio per tutti coloro che non intendono rinunciare a nulla a causa della propria allergia. Noah infatti sta partecipando alle olimpiadi invernali di Sochi nella specialità halfpipe, che fa parte della categoria sci freestyle, nonostante gli sia stata diagnosticata un’orticaria da freddo.
Circa quattro anni fa, infatti, Noah (oggi ventunenne) ha notato i primi segno di orticaria da freddo: “è stato piuttosto strano” racconta “è cominciato tutto dal nulla un’estate. Ho iniziato a notare dei rigonfiamenti sulle mani che comparivano quando entravo a contatto con oggetti freddi ed i sintomi hanno continuato a peggiorare sino al punto che tenere in mano la mia tazza con i cereali al mattino mi provocava una reazione allergica alle mani”.
Noah continua il suo racconto: “Ho pensato che fosse soltanto una stranezza e non ci ho pensato su molto. Un giorno ho fatto il bagno nel lago ed ho avuta una reazione anafilattica: mi si è gonfiata la gola ed ho perso le forze”. “Sapevo che l’allergia non mi avrebbe fermato, che avrei continuato a sciare. I dottori mi consigliarono di smettere ma io sapevo che avrei potuto coprirmi e trovare dei metodi per evitare il contatto diretto con il freddo. Così ho fatto e dopo circa un anno i sintomi dell’allergia sono scomparsi ed ora non ne soffro più”.
La storia di Noah è a lieto fine, ma non deve lasciar pensare che queste forme di orticaria debbano essere prese alla leggera. L’orticaria da freddo, per quanto rara, è una condizione che può avere un notevole impatto sulla qualità di vita. Ed anche quanto successo a Noah stesso, ovvero la reazione anafilattica dopo immersione in acqua fredda, deve mettere in guardia. A chi soffre di orticaria da freddo, oppure da contatto con acqua (orticaria acquagenica) le reazioni gravi possono essere molto pericolose, sia per il rischio di shock anafilattico che per il rischio di annegamento.
In caso di dubbio, sempre meglio chiedere a proprio allergologo!
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